Jerash Sito Archeologico: Guida Completa su Cosa Vedere

Indice:

 

• #1.Storia del sito archeologico di Jerash
  
• #2.L'Arco di Adriano
  
• #3.Il Foro ovale
  
• #4.I teatri di Jerash
  
• #5.Il Cardo Massimo
  
• #6.Orari di apertura

 

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#1. Storia del sito archeologico di Jerash

 

La storia di Jerash Sito Archeologico affonda le sue radici in un passato remoto. 

 

I primi insediamenti nella zona risalgono all'epoca neolitica, testimoniando una presenza umana che si estende per oltre 6.500 anni. 

 

Situata sulle rive del fiume Wadi Jerash, parte del bacino idrografico del Giordano, la città ha beneficiato di un terreno fertile e di un clima temperato grazie alla sua altitudine di 500 metri sul livello del mare.

 

Nel III millennio a.C., Jerash iniziò a svilupparsi come centro abitato di una certa rilevanza.

 

I resti archeologici rinvenuti nell'area rivelano una continuità di insediamenti che spazia dall'età del bronzo fino all'epoca romana, dimostrando l'importanza strategica e geografica di questo sito.

 

Il primo insediamento di notevole importanza si verificò intorno al 332 a.C., quando Alessandro Magno conquistò la regione.

 

Questo evento segnò l'inizio di un periodo di crescita e prosperità per la città, che attirò nuovi abitanti in cerca di protezione sotto il potere del grande condottiero macedone.

 

Tour organizzati

 

Per chi preferisce un'esperienza guidata, sono disponibili numerosi tour organizzati che includono Jerash nel loro itinerario. 

 

Questi tour offrono la comodità di un trasporto organizzato e spesso includono una guida esperta per esplorare il sito archeologico.

 

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#2. L'Arco di Adriano

 

L'Arco di Adriano rappresenta uno dei monumenti più imponenti e significativi dell'antica città di Gerasa, l'odierna Jerash in Giordania. 

 

Questa maestosa struttura romana, eretta in onore dell'imperatore Adriano, ha avuto un ruolo fondamentale nella storia e nell'architettura della città.

 

Architettura

 

L'Arco di Adriano si distingue per le sue dimensioni impressionanti e il suo design elaborato. 

 

La struttura ha una larghezza di 37,45 metri e un'altezza di circa 21 metri, rendendolo uno dei più grandi archi conosciuti dell'Impero Romano. 

 

L'arco principale ha un'altezza di quasi 11 metri e una larghezza di circa 6 metri, creando un ingresso imponente.

 

La struttura presenta tre passaggi a volta al piano inferiore, ciascuno fiancheggiato da due colonne con capitelli corinzi. 

 

Le arcate laterali sono sormontate da nicchie decorative, poste sopra una piccola trabeazione sostenuta da pilastri con capitelli. 

 

Ogni faccia dell'arco ha quattro colonne erette su piedistalli e basi. I piedistalli hanno un'altezza di 2,20 metri, una larghezza di 2,25 metri e una profondità di 1,20 metri.

 

Significato storico

 

L'Arco di Adriano fu eretto per commemorare la visita dell'imperatore romano Adriano a Gerasa nell'inverno del 129-130 d.C. 

 

Questo evento ha avuto un'importanza significativa per la città, simboleggiando il suo status e la sua importanza all'interno dell'Impero Romano.

 

Originariamente, l'arco non era concepito come una struttura autoportante, ma come un magnifico ingresso alla città. 

 

La sua posizione, a circa 250 metri dalle mura cittadine, suggerisce che ci fosse un piano per l'espansione di Gerasa verso sud durante il suo periodo di massimo splendore. 

 

Tuttavia, l'area tra l'arco e le mura della città non fu mai completamente edificata, lasciando il progetto di ampliamento del centro urbano incompiuto.

 

L'arco aveva una funzione pratica oltre che commemorativa.

 

I tre passaggi a volta erano progettati per controllare il flusso di persone e merci in entrata e in uscita dalla città. 

 

Gli archi laterali erano probabilmente destinati al passaggio dei carri, permettendo un controllo efficace delle merci, mentre l'arco centrale era riservato ai viandanti e ai dignitari con il loro seguito.

 

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#3. Il Foro ovale

 

Il Foro ovale di Jerash rappresenta una delle strutture più affascinanti e uniche dell'antica città romana. 

 

Situato nei pressi della porta meridionale, in un avvallamento, questo imponente spazio pubblico ha una forma ellittica insolita, che lo distingue dalla tipica pianta quadrata o rettangolare dei fori romani tradizionali. 

 

La sua peculiare configurazione deriva dalla necessità di collegare armoniosamente l'asse del Tempio di Zeus con quello del cardo massimo, la strada principale che attraversava la città.

 

Le dimensioni del Foro sono impressionanti: misura circa 90 metri per 80, creando uno spazio ampio e maestoso. 

 

La piazza è circondata da un marciapiede ornato da una fila di 56 colonne di ordine ionico, risalenti al I secolo d.C. 

 

Queste colonne non solo conferiscono eleganza alla struttura, ma servono anche a delimitare lo spazio e a creare un senso di unità architettonica.

 

La pavimentazione del Foro è un'opera d'arte in sé. È lastricata con pietre di calcare di finissima qualità, disposte con una tecnica particolare:

 

Le lastre diventano progressivamente più grandi man mano che ci si allontana dal centro verso la periferia. 

 

Questa disposizione non solo ha un effetto estetico notevole, ma potrebbe anche avere avuto uno scopo pratico, facilitando il drenaggio dell'acqua piovana.

 

Al centro della piazza si trovano due altari, la cui funzione esatta è ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi. Accanto a questi, nel VII secolo d.C., fu aggiunta una fontana. 

 

Questa struttura quadrata presenta ora una colonna centrale, eretta in tempi recenti per ospitare la fiamma del Festival di Jerash, un evento culturale che riporta in vita l'antico splendore di questo luogo.

 

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#4. I teatri di Jerash

 

L'antica città di Gerasa, l'odierna Jerash in Giordania, vanta due magnifici teatri romani che testimoniano l'importanza della cultura e degli spettacoli nell'Impero Romano. 

 

Questi teatri, ottimamente conservati, offrono uno sguardo affascinante sulla vita sociale e culturale dell'epoca.

 

Teatro Sud

 

Il Teatro Sud, costruito tra il 90 e il 92 d.C. durante il regno dell'imperatore Domiziano, è il più grande e impressionante dei due. 

 

Con una capienza di circa 5000 spettatori, questa struttura monumentale è un capolavoro dell'architettura romana.

 

Il teatro presenta una vasta gradinata distribuita su due piani, anche se oggi solo il primo piano è ancora in piedi.

 

Le 32 file di posti a sedere sono ancora visibili, con alcuni sedili che conservano i numeri greci originali scolpiti nella pietra. 

 

Questi numeri servivano per identificare i posti assegnati agli spettatori, un sistema sorprendentemente moderno per l'epoca.

 

Il palcoscenico, originariamente a due livelli, era decorato con elaborate ornamentazioni. Oggi, solo il primo livello è stato ricostruito e viene ancora utilizzato per spettacoli.

 

Dietro il palcoscenico, si possono ammirare delle edicole decorative che fungevano da scenografia permanente.

 

Una caratteristica straordinaria del Teatro Sud è la sua eccellente acustica. Un oratore posizionato al centro dell'orchestra può essere udito chiaramente in ogni punto dell'auditorium senza alzare la voce. 

 

Questa perfezione acustica è il risultato di un'attenta progettazione, che dimostra l'abilità degli antichi architetti romani.

 

Durante gli spettacoli, grandi vele di tessuto venivano stese sopra gli spettatori per proteggerli dal sole cocente, creando suggestivi giochi di luce e ombra. 

 

Sopra l'entrata principale si trovavano i palchi reali, ombreggiati da stoffe sontuose.

 

Il Teatro Sud è ancora oggi utilizzato per eventi culturali, in particolare durante il Festival di Arte e Cultura di Jerash, quando la sua eccellente acustica viene sfruttata per concerti e rappresentazioni teatrali.

 

Teatro Nord

 

Il Teatro Nord, costruito nel 165 d.C., è più piccolo del suo fratello meridionale ma non meno interessante. 

 

Originariamente progettato per ospitare fino a 1600 spettatori, questo teatro ha avuto una storia più variegata.

 

A differenza del Teatro Sud, il Teatro Nord non era utilizzato principalmente per spettacoli teatrali, ma piuttosto per esecuzioni musicali, declamazioni poetiche e persino come sede per assemblee politiche.

 

La sua funzione è cambiata più volte nel corso dei secoli, adattandosi alle esigenze della città.

 

Il teatro è composto da un'ampia gradinata e un proscenio monumentale che riporta iscrizioni in greco e in latino. 

 

Gli interventi di restauro hanno riportato alla luce l'antico splendore del granito rosa locale di cui è composto.

 

Nel 235 d.C., il teatro fu ampliato, raddoppiando le sue dimensioni fino a raggiungere la sua attuale capacità. Tuttavia, a partire dal V secolo d.C., il Teatro Nord cadde in disuso.

 

Le evidenti prove di smantellamento testimoniano che le dominazioni bizantine e successivamente quella degli Omayyadi sfruttarono il teatro come cava di materiali per altre costruzioni.

 

Nonostante ciò, lo stato di conservazione del Teatro Nord è sorprendentemente buono, grazie a massicci interventi di restauro e ricostruzione.

 

La parte frontale è costituita da una piazza circondata da colonne, dove era situata una scalinata che conduceva all'entrata.

 

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#5. Il Cardo Massimo

 

Il Cardo Massimo rappresenta il cuore pulsante dell'antica Gerasa, oggi Jerash. 

 

Questa imponente via colonnata, lunga circa 800 metri, si estende dal foro ovale fino alla porta nord della città, offrendo uno spettacolo mozzafiato che testimonia la grandezza dell'architettura romana.

 

La strada, pavimentata con lastre di pietra calcarea di ottima qualità, presenta una leggera baulatura, ovvero un profilo a "schiena d'asino", progettata per facilitare il deflusso delle acque piovane.

 

Ai lati della carreggiata, lungo i marciapiedi, sono ancora visibili piccoli canali di drenaggio posizionati ad intervalli regolari, ulteriore prova dell'ingegnoso sistema idraulico romano.

 

Uno degli elementi più caratteristici del Cardo Massimo sono le 500 colonne che lo fiancheggiano, restaurate negli anni '60 del XX secolo.

 

Queste colonne, di altezze diverse per adattarsi alle facciate dei palazzi retrostanti, creano un effetto visivo straordinario e danno un'idea della maestosità dell'antica via commerciale.

 

La pavimentazione originale è ancora visibile e porta i segni del suo intenso utilizzo nel corso dei secoli. 

 

I solchi lasciati dai carri carichi di merci sono ancora evidenti, offrendo una tangibile connessione con la vita quotidiana dell'antica Gerasa. 

 

In alcuni punti, si possono notare file di lastre di forma e dimensioni diverse, probabilmente utilizzate come una sorta di attraversamento pedonale, suggerendo che il Cardo Massimo fosse una strada molto trafficata.

 

Nei punti in cui il Cardo incrociava i decumani (strade trasversali) furono costruiti dei tetrapili, strutture monumentali a quattro lati. 

 

Il tetrapilo meridionale era composto da quattro basamenti, ciascuno dei quali sorreggeva quattro colonne sormontate da un piano con una statua. 

 

Il tetrapilo settentrionale, invece, ha l'aspetto di un arco ed è stato restaurato nel 2000.

 

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#6. Orari di apertura

 

Gli orari di apertura di Jerash sito archeologico variano in base alla stagione, permettendo ai visitatori di godere appieno delle meraviglie di questo luogo storico. 

 

Durante il periodo estivo, da aprile a ottobre, il sito è accessibile dalle 8:00 alle 20:00, offrendo ampie opportunità per esplorare le rovine romane anche nelle ore serali, quando le temperature sono più miti.

 

Nel periodo invernale, da novembre a marzo, gli orari sono ridotti dalle 8:00 alle 16:00, in considerazione delle giornate più corte.

 

È importante tenere presente che durante il mese sacro del Ramadan, gli orari possono subire ulteriori modifiche. 

 

In questo periodo, il sito generalmente chiude alle 16:00, indipendentemente dal giorno della settimana. 

 

Questo cambiamento rispetta le tradizioni religiose locali e permette al personale di osservare le pratiche del Ramadan.

 

Per i visitatori che desiderano godere di un'esperienza più tranquilla e personale, si consiglia vivamente di arrivare al sito alle 8:00 del mattino. 

 

Questo permette di evitare le folle e di esplorare le rovine in un'atmosfera più serena, ideale per apprezzare appieno la maestosità dell'antica Gerasa.